MILESTONE: APPROCCIO INTEGRATO CHILD’SPACE

da LO SPAZIO DLE BAMBINO 

di Chava Shelav - ed. Astrolabio 

LA PROSPETTIVA OLISTICA (pag. 25/26) 

Ogni bambino intraprende un suo specifico viaggio di crescita, per cui è importante rilevare il modo in cui è capace di alzare la testa, gattonare, mettersi seduto o alzarsi in piedi. Qualsiasi azione può essere osservata da diverse prospettive.

Se guardiamo un bimbo girarsi su sé stesso dalla prospettiva motoria possiamo dire se lo fa in maniera generica o se esiste una differenziazione nei movimenti fra la parte superiore e quella inferiore del corpo. Distinguiamo anche se sa girarsi su entrambi i lati e coordinare gli arti.

Osservando in azione l’apparato vestibolare, cioè il sistema dell’equilibrio, noteremo se il bambino sa girarsi gradualmente o se cade. Se lo osserviamo dalla prospettiva cognitivapossiamo vedere come si comporta quando è prono e avvista un giocattolo. Lo afferra e si gira sulla schiena? In tal caso, gli sarà più agevole usare entrambe le mani per esplorarlo. Notiamo allora il modo in cui ci gioca. Quanto a lungo resta concentrato su quel giocattolo? Dalla prospettiva emotivaè possibile osservare il suo livello di frustrazione se non riesce ad afferrarlo o non ce la fa a girarsi. Mostra di provare piacere se ci riesce? Per rispondere, prestiamo attenzione alle espressioni vocali e facciali. Se volessimo notare le sue abilità comunicativedovremmo far caso a quanto interagisce con chi lo circonda.

Tutte le funzioni appena descritte sono un riflesso del funzionamento cerebrale; osservarle all’opera ci permette di guardare all’interno del cervello stesso.

I sistemi che collaborano così alla crescita del neonato sono legati da una rete complessa di connessioni neurali. Sappiamo che si sviluppano simultaneamente, ma non necessariamente con lo stesso ritmo, condizionandosi a vicenda in un rapporto di correlazione reciproca, secondo il quale il cambiamento di uno si riverbera poi negli altri.

 

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